I- «Notizia AGI, datata Mosca, 20 gen. 2005:
Due attivisti russi hanno provato a resuscitare la salma di Lenin sulla piazza Rossa con dell’acqua benedetta ieri, nella giornata in cui la Chiesa ortodossa celebra il battesimo di Cristo. I due, come riportano i siti di informazione russa, sono stati fermati dalla polizia e hanno passato la notte in stato di fermo. La performance, intitolata “L’esorcista” e della durata di circa 15 secondi, è stata ripresa in un video che è già in Rete. Nel filmato si vedono i due membri del gruppo artistico “Cavaliere azzurro”, Oleg Basov ed Evgheni Avilov, che lanciano contro il mausoleo del padre della rivoluzione russa due taniche di acqua al grido “Alzati e va via!”
L’acqua era stata presa da una chiesa vicina alla Piazza Rossa: come da usanza, in Russia, nel giorno del battesimo del Signore, le parrocchie distribuiscono acqua benedetta ai fedeli che la portano a casa. Si tratta della festa di “Kreshenie”, celebre anche per i famosi bagni nelle acque ghiacciate in tutto il Paese. I performer del “Cavaliere azzurro”’, gruppo originario di San Pietroburgo, avevano già firmato altre azioni provocatorie in passato, a Mosca e nella capitale del Nord, contro il rublo, la guerra in Ucraina [siamo nel 2005] e la corruzione. Accusati di “teppismo lieve” i due attivisti ora rischiano fino a 15 giorni di detenzione. (AGI)».
II- C’è stato un momento nella storia recente del Messico, durante il quale le pratiche e le funzioni religiose erano divenute illegali. Bertolt Brecht lo rievoca nel suo Diario di lavoro, in una nota che risale alla fine del 1942. Lui e Homolka si divertirono a escogitare un gigantesco traffico clandestino, antiproibizionista, di “cattolicesimo”. «Nei vicoletti oscuri dei compari bisbigliano all’orecchio dei passanti: “Confessioni?”. I crocefissi vengono introdotti di contrabbando, camuffati da mitragliatrici».
Il quadro delineato qui per goliardia non è dissimile però da quanto è accaduto realmente, in Messico e in altri paesi agitati da sobillazioni integraliste. Per esempio: ai tempi della Rivoluzione francese.
Nelle Lettres choisies de Charles Villette (1792), si narra uno strano caso di “speculazione” intorno all’Acqua Benedetta, avvenuto all’epoca in cui, giunti al potere, i rivoluzionari imposero con violenza la chiusura delle chiese. A Strasburgo, più fortunati che altrove, i cattolici ebbero ugualmente occasione di attingere questo liquido peculiare, indispensabile per la salute della loro anima: ma solo al mercato nero. Un abile affarista mise in piedi una fabbrica d’Acqua Santa, contando sulla collaborazione di preti “refrattari” agli ordini delle nuove Autorità.
“Il commercio scorreva senza intoppi. Gli acquaioli d’acqua benedetta spacciavano il loro articolo nelle strade, esattamente come vediamo fare a quei tipacci che passeggiano lungo i viali, con le loro fiasche di tè caldo caricate sulle spalle. Ma ecco che presto certi patrioti di cattivo umore vanno a denunciare al loro Distretto i venditori, la manifattura e i fabbricanti. Il quartiere rumoreggia. C’è chi invoca i Diritti dell’Uomo, e chi si batte perché si riconosca che quest’acqua benedetta non fa male a nessuno. La denuncia arriva infine, ultima istanza, alla Municipalità, e avverso questo reato di stampo religioso si procede formalmente, Leggi alla mano. Il Sindaco allora, uomo di buon senso, emana un’ordinanza, in cui si dice che tanto quelli che benedicono l’acqua, quanto quelli che ne commerciano, sono tenuti preventivamente a munirsi, a pagamento, d’una apposita patente comunale, al pari dei conciatori e degli esercenti di tabacco”.
Ma forse l’aspetto più straordinario del racconto è questo: l’affarista speculatore, al quale si doveva l’idea originale del contrabbando di Acqua Benedetta, e che pagò la tassa, risultò essere di religione ebraica.
Americo Scarlatti ha dedicato all’Acqua Benedetta di Strasburgo una pagina del suo magistrale Et ab hic et ab hoc.
III- Il perfido e beffardo Dictionnaire de la Bêtise, dovuto alle penne geniali di Guy Bechtel et Jean-Claude Carrière, giudica “incontestabile” quest’evento prodigioso, registrato dagli Annales de Notre-Dame de Lourdes: un prete aveva chiesto ai Reverendi Padri della grotta santa, di poter aver una boccetta d’acqua miracolosa, sgorgata il giorno stesso dell’Immacolata Concezione. Appena l’acqua gli giunse, cominciò a somministrarla, a sua insaputa, a uno dei malati su cui vegliava, spiritualmente, in una certa clinica. Il paziente – un ateo ostinato e pervicace – ne bevve alcune gocce per nove giorni, e alla fine il prete constatò e testimoniò il seguente miracolo: l’uomo “che, per quattro anni, era stato in bilico tra la vita e la morte, che, sempre in quei quattro anni, m’aveva resistito con una tenacia esasperante e con bestemmie che fanno inorridire, spirò dolcemente dopo questa sua novena, intriso d’una pietà tanto più consolante in quanto davvero inattesa“.