Nel 1941, Max e Dave Fleischer, mentre stavano realizzando il loro secondo lungometraggio (Hoppity va in città), furono convinti dalla Paramount ad impegnarsi anche nella produzione di una serie di episodi ispirati al fumetto “Superman”, creato da Jerry Siegel e disegnato da Joe Shuster. Ricevettero una cifra record per l’epoca: 50miladollari per ogni corto. Il primo episodio (Superman, o The Mad Scientist) fu anche candidato agli Oscar come miglior cartone animato: gli fu preferito un Walt Disney minore (una commediola con Pluto, Lend a Paw), ma l’avrebbe meritato, per le sue invenzioni “cromatiche” e per le sue iperboliche assurdità. Come si può giudicare dal frammento che proponiamo, nel quale Clark Kent si trasforma nell’Uomo d’Acciaio travestendosi in uno sgabuzzino e poi affronta “a sventole e pugni” un raggio laser capace di distruggere grattacieli: