“NON POSSO COSTRUIRE LE MIE SPERANZE SU FONDAMENTA FATTE DI CONFUSIONE, TRISTEZZA E MORTE. VEDO CHE IL MONDO SI STA GRADUALMENTE TRASFORMANDO IN UN LUOGO SELVAGGIO, SENTO IL TUONO CHE SI AVVICINA INESORABILE E CI DISTRUGGERÀ TUTTI. SENTO LE SOFFERENZE DI MILIONI, MA CIONONOSTANTE, SE GUARDO IL CIELO, SENTO CHE TUTTO ANDRÀ BENE, ALLA FINE, CHE TUTTA QUESTA CRUDELTÀ FINIRÀ, E LA PACE E LA TRANQUILLITÀ TORNERANNO. NEL FRATTEMPO, DEVO MANTENERE I MIEI IDEALI PERCHÉ FORSE VERRÀ IL TEMPO IN CUI POTRÒ REALIZZARLI”.
[ultima annotazione del Diario di Anna Frank, profuga tedesca, ebrea, catturata insieme alla famiglia dai nazisti e dai collaborazionisti olandesi nel suo “alloggio segreto” di Amsterdam il 4 agosto 1944. Morì nel lager di Bergen-Belsen otto mesi dopo]