«ANCHE L’INNOCENTE “CHE BELLO!” DIVENTA UNA SCUSA PER L’IGNOMINIA DI UN’ESISTENZA CHE È DEL TUTTO DIVERSA; E NON C’È PIÙ BELLEZZA E CONFORTO SE NON NELLO SGUARDO CHE FISSA L’ORRORE, GLI TIENE TESTA, E, NELLA COSCIENZA IRRIDUCIBILE DELLA NEGATIVITÀ, RITIENE LA POSSIBILITÀ DEL MEGLIO».
Theodor W. Adorno, Minima Moralia: Meditazioni della vita offesa, 5