Contrassegnò, si può dire, un’intera epoca fino a divenire “proverbiale”, il medico Serge Voronoff (1866-1951), russo ma poi naturalizzato francese – una lunga vita vissuta tra i tempi della Comune di Parigi e quelli della guerra di Corea; ed è perciò incredibile che nessuno, al giorno d’oggi, si ricordi più di lui. Al massimo, si associa il suo nome al “Filetto alla Voronoff” (effettivamente una sua invenzione “curativa”), come se fosse stato un grande chef. Era invece, Serge, un chirurgo di fama mondiale che esaltò l’opinione pubblica promettendo ai suoi pazienti e accoliti di far loro recuperare – a qualsivoglia età – il tramontato vigore giovanile. Naturalmente la prospettiva dell’ “eterna giovinezza” attrasse immediatamente una clientela maschile esasperata dal declino della propria energia “sessuale”.
Lo scrittore Anatole France si rivolse a Voronoff mentre era preda d’una forma di depressione che lo menomava soprattutto nella virilità, quasi fosse vittima di una inaspettata senilità precoce. Il chirurgo lo guarì in questo modo: “Gli ho innestato – racconta – sotto l’anestesia locale, i testicoli di una grande scimmia cinocefala, divisi in otto frammenti accuratamente distanziati intorno ai suoi testicoli”.
Altre sedute operatorie che riguardarono personalità anche famose ebbero minor successo, e ciò dipese sostanzialmente da un fatto: l’intuizione clinico-zoologica di Voronoff non aveva alcun fondamento scientifico. Per cui, come nell’effetto-placebo, la componente psicologica di chi si affidava alle sue cure era fondamentale per la buona riuscita della terapia.
L’ipotesi terapeutica sulla quale il professore basava i suoi “innesti” chirurgici mi sembra scontasse poi un altro pregiudizio: che le grandi scimmie di sesso maschile vadano prese a esempio di costante gagliardia amorosa, e di voglie inestinguibili di femmina. Così le descrivono i resoconti dei primi esploratori e così vogliono le saghe esotiche, fino e oltre King Kong: ma si sa, invece, che i primati non hanno mai brillato per le loro prestazioni erotiche “di coppia”.
Pare anzi che gli scimpanzé adulti – lo ha notato lavorando negli zoo Heini P. Hediger – , specialmente quelli tenuti in cattività, non abbiano la minima idea di “come si faccia”, e che, di conseguenza, se prima non hanno osservato “di persona” un accoppiamento, non sappiano neppure da dove cominciare a imitarlo; se ne stanno accanto, maschio e femmina, dediti solo al proprio saltuario piacere individuale.
Gli studiosi di Fantastico Pauwels e Bergier, riferiscono che Anatole France – fu appurato dagli anatomopatologi – aveva “un cervello anormalmente leggero”. Lo dimostra, credo, anche la superficialità e la leggerezza con cui si sottopose all’operazione con la quale Voronoff lo rese una “Scimmia in Amore”: dunque un Freak volontario, e pure un po’ antigienico.