Pochi ricordano che uno dei film più importanti della storia del Cinema, Blow-Up di Michelangelo Antonioni (1966), è stato tratto da un racconto di Julio Cortázar: “Le Bave del diavolo”, Un racconto che, come dice l’autore, “non si saprà mai come raccontarlo, se in prima persona o seconda, usando la terza del plurale o inventando forme che non serviranno a niente. Se si potesse dire: io videro salire la luna, oppure: ci mi duole il fondo degli occhi, e soprattutto così: tu la donna bionda erano le nubi che continuano a correre davanti ai miei tuoi suoi nostri vostri loro visi. Che diavolo”. E infatti Antonioni neppure lui sa raccontare questa storia, non ci riesce, e forse riduce a film solo proprio questo prologo e della trama, o “bava”, del racconto mantiene appena questa suggestione: che qualcuno, fotografando un cespuglio, può scoprire solo al momento di sviluppare la foto che l’intrico dei rami ha “prodotto” o nascosto un cadavere che prima non c’era o era invisibile. Il resto sono “Esercizi di Stile”, per adottare il titolo di un fondamentale testo di Queneau. Cortázar presceglie, da un certo punto in poi, una prosa da resoconto di cronaca che non ha nulla di “asciutto”, “stringato”, niente di “giornalistico”, e ci si avvita dentro, lasciando uno sfogo alle divagazioni; il regista italiano ne ricava invece un’avventura che è anche un’eclisse di senso compiuto, evitando consapevolmente la notte del “Noir”, illuminando e colorando lo shock di un “Altrove”: la Londra fermentante degli anni Sessanta. E poiché il protagonista franco-cileno del racconto pensa che: “fra i molti modi di combattere il nulla, uno dei migliori è quello di scattare fotografie”, del suo, Antonioni, ne fa un fotografo professionista, ossia un “professionista del Nulla”.
Di seguito potrete apprezzare il “trailer” di Blow-Up, davvero sorprendente per la sua modernità, considerando che ha quasi sessant’anni. Comincia con questa frase programmatica, patlesemente un debito contratto con Edgar Allan Poe e coi suoi allievi, come Cortázar: “A volte la Realtà è la Fantasia in assoluto più strana di tutte”…