Sui “Vampiri” è colato tanto inchiostro quanto sangue non si sognerebbero neppure di succhiare. E il Cinema è stato per loro il palcoscenico ideale.
Il Vampiro di John Polidori (1819), e Vampirismus di E. T. A. Hoffmann (1821), hanno fondato il genere (almeno tra i Moderni), ma è innegabile che il Vampiro in qualche modo “eponimo” anche per noi sia il Dracula di Stoker, pubblicato nel 1897. Come ha scritto Francis Lacassin: “con Dracula, Bram Stoker ha dato al mito del vampiro la sua dimensione definitiva. Ha fissato l’archetipo a cui ora è impossibile non riferirsi: per imitarlo, contestarlo o rinnovarlo”.
Murnau con Nosferatu (1922), uno dei film più terrorizzanti di sempre, aveva già trasposto sullo schermo il romanzo di Stoker, ma senza denunciarlo nei titoli, per risparmiare sui diritti d’autore. Nosferatu era una vera sinfonia. Muta, ma si sentiva a ogni passo il suono dell’Orrore. Era puro Cinema. Al contrario, il successivo Dracula di Tod Browning (1931) denuncia di continuo la sua origine teatrale: infatti si basa su una pièce di grande successo di Hamilton Deane e John L. Balderston (in scena dal 1924). Contrariamente al mostruoso e quindi “lombrosiano” Nosferatu impersonato da Max Schrek (che si chiamava, nel film di Murnau, “Orlock”) l’ungherese Bela Lugosi ha interpretato Dracula come un aristocratico magnetico, affascinante per le dame, colto e ben vestito, e questa immagine, benché contraria allo spirito del libro, è risultata vincente, ed è praticamente giunta intatta fino ai nostri tempi.
Dopo il 1931, Lugosi ha ricoperto nuovamente il ruolo del Conte solo in un film con Gianni e Pinotto: una “comparsata” quasi muta ne Il cervello di Frankenstein (Bud Abbott & Lou Costello Meet Frankenstein, 1948). Ma fu anche in altri film un nobile Succhia-Sangue: in The Mark of the Vampire (I Vampiri di Praga, 1935), recitò come “Conte Mora”, ancora per Tod Browning, in un ruolo molto simile a quello che gli aveva dato fama internazionale.
Alla sua morte, il figlio e la moglie vollero che Bela indossasse, per l’ultima volta, disteso nella bara, il mantello e le onorificenze di Dracula:
Nella sequenza che presentiamo ora, Dracula [pronuncia: drà-kiula] declama la sua più celebre battuta: “Io non bevo mai…vino”.
Il Trailer del film Dracula di Tod Browning (1931), primo grande successo dello Studio Universal nel campo del Mistero e dell’Orrore: