Il “Freak Show” è una forma di spettacolo da fiera che ha sempre avuto un enorme successo in Inghilterra e negli Stati Uniti: l’americano Phineas Taylor Barnum è stato il suo profeta. Nel suo “circo” si esibivano nani che imitavano personaggi storici, donne barbute, giganti, forzuti, uomini e donne tatuati come i nostri attuali calciatori, e altri “fenomeni da baraccone”, povere creature, razziate da ogni zona del pianeta, che scontavano sulla propria pelle le aberrazioni della Natura. Il pubblico che arricchiva lui e gli altri impresari privi di scrupoli alla ricerca del sensazionale, premiava e apprezzava anche le truffe più grossolane: il primo vero successo di Barnum fu una falsa “Sirena imbalsamata”, esibita come frutto di una pesca miracolosa nel Pacifico. Un evidente imbroglio, un montaggio di parti incollate di scimmia e pesce, pasticciato e corretto con l’aggiunta di gesso e cartapesta.
Questi reclutatori di “Corti dei Miracoli” non conoscevano soste nella ricerca del Raccapricciante. Dove non li aiutava la Natura o il colonialismo, si destreggiavano con sfrontatezza. Gli “Zulu” di Barnum erano quasi sempre uomini e donne dipinti di nero che parlavano una “lingua” sconosciuta, soprattutto perché inventata di sana pianta, a uso e consumo del rozzo pubblico dei baracconi. A una poveretta dall’aspetto esotico fu imposto, ogni giorno, di staccare la testa a alcuni topi, a morsi.
Gli imbonitori attiravano gli spettatori attribuendo a tutti i “fenomeni in mostra” un passato favoloso e inverosimile. La gente, però, del loro presente, della loro misera vita dietro le quinte, quella reale, non voleva sapere niente.
Si capisce così il trauma che procurò il film Freaks alla sua uscita, nel 1932. L’Influencer ante-litteram Louella Parsons scrisse: “è la pellicola più scioccante che il cinema abbia mai prodotto”.
Il regista Tod Browning, che da adolescente aveva davvero lavorato nei circhi, era probabilmente convinto di replicare il successo sensazionale del suo recente Dracula (1931), puntando su un Horror non più soprannaturale, ma realistico, con veri “Mostri” non ritoccati dal trucco. Per la prima volta questo popolo senza storia usciva dai tendoni, strisciando, sciamando, parlando, amando. Creature che erano esseri umani e avevano una Vita Privata.
Ne nacque un Film-culto, destinato a far scandalo, a infrangere codici e stomaci: quindi, un fiasco che fu accolto dalla MGM quasi con sollievo.
In Italia, per 55 anni, nessuno l’ha mai visto, al di fuori dei festival. Fu Enrico Ghezzi a presentarlo per la prima volta in Tv in un “Fuori Orario” del 1986. Da allora ha circolato nelle sale, sporadicamente. Di seguito mostriamo una clip, e l’avvertenza iniziale, che accompagnava i titoli del film.