“SO BENE CHE SE SOSTENESSI SERIAMENTE CHE IL GATTO, CHE PROPRIO ADESSO STA GIOCANDO IN CORTILE, È ANCORA LO STESSO CHE TRECENTO ANNI FA FACEVA LÌ QUEI SALTI E QUEI GIOCHETTI, SAREI RITENUTO UN FOLLE; MA SO ANCHE CHE SAREBBE BEN PIÙ FOLLE CREDERE CHE IL GATTO DI OGGI SIA INTERAMENTE E ESSENZIALMENTE UN ALTRO RISPETTO A QUELLO DI TRECENTO ANNI FA”.

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Supplementi al Quarto Libro, § 41