1- RACCONTO VERO CON UN “DOPPIO” E UN FANTASMA
«Un giovane ufficiale francese ferito gravemente alla battaglia di Guastalla é portato all’ospedale. Si innamora perdutamente della religiosa che lo curava, e la religiosa di lui. Questa religiosa muore; il giovane ufficiale cade per questo in uno stato molto vicino all’istupidimento. La morta aveva una sorella che le somigliava molto. Escogitarono di vestirla da monaca, e presentarla al giovane ufficiale. Il che fu fatto. Vedendola, il giovane esclamò: ah! ne vedo due, sono impazzito, e morì all’istante».
[Denis Diderot, Frammenti del Sogno di D’Alembert]
GIRO DI VITE: STESSA STORIA, MA VOLTA AL FEMMINILE, E PIÚ MACABRA
«A riprova di ciò la madre addusse quella storia atroce in cui una folle che aveva sempre visto seduto a tavola lo spettro della sua amica perduta, d’un tratto era caduta a terra morta gridando: “Ce ne sono due!”, quando le era stato messo davanti un ritratto vivente dell’amica».
[Jean Paul, Florilegio d’Autunno]
2- VOLUBILITÀ
«Uno dei nostri compagni, vagando nel deserto, andò a attingere acqua ad una fonte e vi trovò una ragazza splendida come la luna piena. Le disse: “Sono perdutamente innamorato di te!” E lei: “Accanto alla sorgente c’è un’altra donna, tanto bella che io non sono degna di farmi sua serva”. L’uomo si voltò, e non c’era nessuno; la ragazza esclamò: “Quanto è bella la sincerità e quanto è brutta la bugia! Dici di amarmi e basta parlarti di un’altra donna per farti voltare”. Detto questo scomparve».
[racconto di Al Adami, in: Vite e detti dei Santi Musulmani]
3- LA DONNA DEL MEZZOGIORNO
«”Una volta, presso Dehsa”, narra una saga vendica, “una giovane contadina nell’ora di mezzogiorno si distese sull’erba e si addormentò. Il suo fidanzato sedette vicino a lei. Egli rifletteva sul modo di liberarsi della promessa sposa. Giunse allora la Donna del Mezzogiorno e gli pose delle domande. Non appena egli rispondeva, la donna gli poneva nuove domande. Quando la campana batté il tocco, il suo cuore era silenzioso. La Donna del Mezzogiorno l’aveva interrogato a morte“».
[da Wendische Sagen, citato in Canetti, Massa e Potere]