Due versioni “animate” della stessa Favola per capire meglio cosa significhi, per il pubblico anglosassone, il fenomeno “Riccioli d’Oro”. Il primo cartone si intitola Goldilocks and the Three Bears, e è stato realizzato nel 1939, per la Metro-Goldwyn-Mayer, da Hugh Harman. Harman, col suo socio Rudolf Carl Ising aveva cominciato a lavorare nel primo Studio Disney, producendo molti corti di Oswald il coniglio, poi si era trasferito alla Warner, e aveva lanciato i “Looney Tunes”.
The Bear’s Tale (1940), il secondo cartone, è della Warner Bros., e è targato Tex Avery. Tex introduce nella fiaba una serie di varianti e di gag tipiche del suo stile beffardo: soprattutto la commistione con “Cappuccetto Rosso” scombussola il pubblico. Sovrasta la sequela di equivoci la risata di “Papà Orso”, che sarà poi uno dei tratti caratteristici di altri personaggi averyani, in particolare “cani”, del periodo successivo, quello dei trionfi alla MGM.