L’Escuriale, il grande Edificio (ma definirlo così è riduttivo) progettato per Filippo II da Juan de Herrera, frequentatore come quel re dell’ars combinatoria di Raimondo Lullo, nacque, dice il Ryckwert, come “un complesso ed esteso esercizio spirituale compiuto su una vasta scala materiale”.
Il palazzo-monastero venne concepito in adempimento di un voto che Filippo II aveva fatto alla vigilia della battaglia di San Quintino, il 10 agosto 1557, una battaglia della “Guerra d’Italia” che si concluse con la decisiva sconfitta dei Francesi a opera delle truppe spagnole e sabaude comandate da Emanuele Filiberto. La data precisa ebbe grande importanza nel progetto: “la chiesa fu orientata secondo l’asse del tramonto del 10 agosto, che nel calendario della Chiesa è il giorno di San Lorenzo, e adottando per l’edificio una pianta a graticola si intese commemorare lo strumento del martirio di questo santo. Tutta la storia della costruzione del palazzo è segnata da consimili riferimenti astrologici e martiriologici”.
Nel suo Dizionario di Aneddoti, Honoré Lacombe de Prezel riferisce lo stupore, la vertigine, di un turista francese che si inoltrava dentro l’Escurial, sterminato, in compagnia di un ecclesiastico: “Padre mio, gli disse il viaggiatore ammirando la distesa immensa di quella costruzione: il re deve aver avuto davvero un’enorme paura, se ha fatto un così grande Ex Voto!”
Tacciare Filippo di vigliaccheria, era in realtà una piccola, subdola, rivincita per l’orgoglio francese, ancora inconsolabile dopo la fatidica sconfitta di San Quintin