I- “Faithful For Ever”
Letale per il matrimonio, e in generale per la vita di coppia, può essere sia la Gelosia, sia, al contrario, l’assenza di Gelosia tra partner.
Chi è possessivo, comunque, rumina una sua logica. Sconfiggere quella, fin dalle rime manifestazioni, è essenziale, se si vogliono prevenire i “crimini contro l’amore”, tragicamente inflazionati ai nostri giorni.
Carré, viaggiatore dei secoli andati, fu testimone oculare di una delle più atroci stragi per gelosia che la storia ricordi.
Nel 1672, si trovava a Donguery. Abdellkam, uno dei signori del Visapour, nonché capo dell’esercito di quella provincia, aveva abbandonato le armi e si era rinchiuso nel suo harem sterminato, godendo i piaceri della compagnia di duecento giovani mogli. Mentre si trastullava in quelle mollezze, lo raggiunse un ordine del suo Principe. Doveva lasciare il serraglio, riunire l’esercito e combattere contro un regnante nemico, il principe Savagi.
Il generale, famoso per le sue crisi di gelosia, prima di partire per la campagna militare, si concesse ancora otto giorni di sfrenati bagordi con le mogli. “L’ultimo giorno, per risparmiarsi, durante l’assenza, ogni inquietudine d’amore, fece sgozzare, davanti ai suoi occhi, le sue duecento donne”.
Il celebre Abu Muslim era tremendamente geloso del suo harem, per cui, durante la campagna che l’avrebbe condotto a conquistare il Khorasan, “i cavalli che avevano portato le sue mogli furono uccisi e le selle bruciate, perché non fossero montati poi da un uomo”.
I famosi “eretici” Catari – racconta di loro lo storico de Rougemont –, applicando simili modelli di coerenza, “rifiutavano di sedersi su un banco che fosse stato appena lasciato da una donna”.
I Perfetti, tra loro, erano infatti obbligati a rifuggire “qualsiasi contatto con l’altro sesso”; e quel tocco, anche se non nello Spazio, ci sarebbe stato – comunque – nel Tempo.
II- La Lettera Sottratta (o Fuori Posto)
Narra il Mouchet – dimenticato estensore del Dictionnaire contenant les Anecdotes Historiques de l’Amour, depuis le Commencement Du Monde –, in breve, una straordinaria tragedia d’orgoglio, gelosia e miseria. Teatro, il Giappone feudale.
Un ricco signorotto del luogo si era appassionatamente innamorato d’una bella ragazza che lui stesso aveva portato via dalla sua povera casa. La madre, una vedova che viveva in estrema indigenza, scrisse un biglietto alla figlia, congratulandosi per l’inattesa fortuna e confidandole che molto sperava da questa sua nuova unione, per uscire da stenti e ristrettezze.
Il signorotto, uomo violento e possessivo, sorprese l’amante mentre di nascosto leggeva la lettera, e si insospettì per le sue precauzioni. Da parte sua la giovane, per orgoglio, non volle mostrare all’innamorato uno scritto che poteva gettare cattiva luce sull’opportunismo della madre. Non ebbe, in quel momento, migliore idea: e inghiottì lettera.
Il gesto fu impulsivo e frettoloso. Mentre l’uomo geloso le impediva ogni movimento, afferrandola per le braccia, scuotendola, investendola di insulti, il biglietto malingerito la soffocò. Neppure impietosito per quella morte improvvisa, il signorotto fece sventrare l’amata per recuperare la lettera sospetta. La lesse.
Solo allora ebbe cognizione della propria stupidità colposa.
Per farsi perdonare ospitò la madre della giovane, nel lusso, fino alla sua morte.
[CONTINUA DOMANI, QUINTO GIORNO DELLA “SETTIMANA DEL MATRIMONIO”]