“SONO STATO VOTATO DA NATURA MATRIGNA ALL’ AUTODISTRUZIONE”.
“HO SEMPRE CERCATO IL MIO PATIBOLO”.
“IO SONO LA VEDOVA DEL MIO CADAVERE”.
“MI SONO AUTOSOSPESO A DIVINIS”.
“HO SEMPRE AVUTO ACCANTO UNA SORTA D’ANGELO CUSTODE, EBETE, IDIOTIZZATO, MA INTRANSIGENTE NELLA SUA QUALITÁ DI CONTROLLORE. PER CUI TUTTO, AL TEMPO STESSO, RIGA DOPO RIGA, MI SI RIVOLTAVA IN FARSA”.
“È BELLO AL MINATORE
SALTARE IN ARIA
DELLA SUA STESSA MINA”.
[florilegio di “confessioni” tratte dalle Autobiografie di Carmelo Bene (Campi Salentina, 1º settembre 1937 – Roma, 16 marzo 2002)]