«”DOVE VAI? DIMENTICAVI ANCORA DI CHIUDERGLI LE PALPEBRE!”
TORNAI SUI MIEI PASSI. MI AVVICINAI AL CADAVERE. COM’ERA VECCHIO, VECCHIO! I MORTI INVECCHIANO PIÙ IN FRETTA DEI VIVI. CHI AVREBBE MAI RICONOSCIUTO IL BEL GIOVANE CHE UNA SERA, DIECI ANNI PRIMA, CI AVEVA FATTO VISITA, SI ERA IMMEDIATAMENTE INNAMORATO DI MIA MOGLIE E – APPROFITTANDO DI UNA MIA ASSENZA DI CINQUE MINUTI – ERA DIVENTATO QUELLA SERA STESSA IL SUO AMANTE!»
[da: “Orifiamma” di Eugène Ionesco, racconto poi tramutato in: Amédée ou comment s’en débarrasser ]